Appalto

• Glossario
• Appalto

Appalto: l’appalto è un contratto in cui una parte, detta appaltatore, si impegna a realizzare un’opera o fornire un servizio per conto di un committente (o appaltante), ricevendo un corrispettivo in denaro da riconoscere nel momento in cui l’opera è accettata dal committente. L’appaltatore deve organizzare autonomamente i mezzi necessari e assumersi il rischio dell’esecuzione, garantendo il risultato pattuito.

Il corrispettivo può essere determinato a corpo, con un prezzo fisso per l’intera opera, o a misura, in base alle quantità effettivamente eseguite.

A differenza del contratto d’opera, che si riferisce a prestazioni dirette da parte di un prestatore d’opera (solitamente un artigiano o un professionista) senza una struttura organizzativa complessa e senza assumere il rischio d’impresa, l’appalto presuppone un’organizzazione imprenditoriale e l’utilizzo di manodopera e attrezzature proprie o di terzi.

L’appalto è disciplinato dal Codice Civile agli articoli da 1655 a 1677-bis e, nel settore pubblico, dal Codice dei Contratti Pubblici. L’appalto pubblico riguarda l’affidamento di lavori, servizi o forniture da parte di una stazione appaltante, generalmente una pubblica amministrazione, attraverso procedure di gara volte a garantire trasparenza e concorrenza. In ambito privato, il contratto di appalto si applica a molteplici settori, come edilizia, impiantistica e servizi.

Nell’ambito di un appalto, l’appaltatore può avvalersi di subappaltatori, previa autorizzazione del committente, ma rimane responsabile nei confronti di quest’ultimo per la corretta esecuzione dell’opera o del servizio.

Un elemento essenziale è la responsabilità dell’appaltatore per eventuali difetti o inadempimenti, con obbligo di correggere le irregolarità o risarcire il danno. Il contratto può essere risolto in caso di gravi inadempienze, con possibilità per il committente di affidare l’opera a terzi a spese dell’appaltatore.