FAQ: SERVIZIO CONSULENZA POST CORSO
Il percorso formativo proposto da Vega Formazione si caratterizza per un servizio di consulenza online post-corso gratuito e riservato ai partecipanti che consente una prosecuzione del percorso formativo intrapreso garantendo un accrescimento professionale costante e fornendo utili supporti per la propria professione.
Ciascun partecipante riceverà, congiuntamente all'attestato, un codice di accesso da utilizzare per porre quesiti ai docenti del corso, utilizzando l'apposito spazio web "Area Riservata partecipanti" del sito.
Le risposte fornite dal docente verranno inviate a colui che ha formulato le domande e, se ritenute di comune interesse pubblicate sul sito. Tali domande e risposte sono inoltre accessibili dall'area riservata del cliente.
Principali quesiti formulati dai partecipanti e relative risposte | Inserita il: |
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Quali sono i DPI da utilizzare per l'attività in spazi confinati o ambienti sospetti di inquinamento? | 30/07/2025 |
clicca per vedere la risposta RISPOSTA: Relativamente alle procedure per lavori in spazi confinati o ambienti sospetti di inquinamento il richiamo normativo è l’art. 66 del D. Lgs. 81/08, che riportiamo:
Considerazioni similari vengono fatte relativamente alla presenza di gas negli scavi (art. 121 del D. lgs. 81/08). Con l’entrata in vigore dell'Accordo Stato-Regioni del 17/4/25, la formazione per l’accesso e il lavoro in spazi confinati è stata normata in modo più dettagliato. Tra gli elementi centrali della formazione vi è la simulazione pratica sull’utilizzo dei dispositivi e delle strumentazioni di sicurezza, che devono essere messi a disposizione dei lavoratori e utilizzati correttamente durante le attività. Nello specifico, la formazione prevede l’addestramento all’uso di:
Possiamo quindi concludere che questi rappresentano i dispositivi e le attrezzature essenziali per garantire la sicurezza durante l’ingresso e il lavoro all’interno di spazi confinati. La loro conoscenza, corretta gestione e utilizzo pratico costituiscono un requisito fondamentale nella formazione degli operatori secondo le nuove disposizioni normative. Ad ogni modo le procedure per lo svolgimento di lavoro in tali ambienti devono essere definite in seguito alla valutazione del rischio e delle condizioni specifiche dell’ambiente all’interno del quale si andrà a svolgere l’attività lavorativa, e di conseguenza sarà necessario definire i DPI con cui proteggere i lavoratori incaricati del lavoro stesso. | |
Quali qualifiche e formazione sono necessarie ad un preposto per operare in ambienti confinati o sospetti di inquinamento? | 30/07/2025 |
clicca per vedere la risposta RISPOSTA: La qualifica delle imprese e dei lavoratori destinati ad operari in ambienti sospetti di inquinamento o confinati è regolata dal D. P. R. 177/2011. Il D. P. R. 177/2011 all’art. 2 punto 1 lettera c) specifica: ”presenza di personale, in percentuale non inferiore al 30 per cento della forza lavoro, con esperienza almeno triennale relativa a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, assunta con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato ovvero anche con altre tipologie contrattuali o di appalto, a condizione, in questa seconda ipotesi, che i relativi contratti siano stati preventivamente certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. Tale esperienza deve essere necessariamente in possesso dei lavoratori che svolgono le funzioni di preposto”. Per operare in ambienti confinati o sospetti di inquinamento il preposto deve: - possedere un attestato di formazione per attività in ambienti confinati o sospetti di inquinamento; - possedere un’esperienza lavorativa di almeno 3 anni nei lavori in spazi confinati. Inoltre la norma prevede che, in caso di attività in ambienti confinati o sospetti di inquinamento, i preposti con esperienza almeno triennale devono essere “in percentuale non inferiore al 30% della forza lavoro”. L'Accordo Stato Regioni del 17/4/25 definisce la durata, i contenuti e i requisiti dei soggetti che organizzano la formazione e dei docenti dei corsi per coloro che operano in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, prevista dal DPR 177/2011. Il corso per addetti ad attività in spazi confinati ha una durata minima di 12 ore e si compone di un modulo giuridico-tecnico di 4 ore e una parte pratica di 8 ore. | |
Nei lavori in spazi confinati, il 30% della forza lavoro che deve essere personale esperto, va calcolato sul personale totale dell’azienda o rispetto alla squadra impiegata per la specifica attività? | 30/07/2025 |
clicca per vedere la risposta RISPOSTA: La misura del 30% della forza lavoro deve intendersi riferita al personale impiegato sulla specifica attività da svolgersi in ambiente confinato, indipendentemente dal numero complessivo della forza lavoro della stessa azienda. | |
In ambito di lavori svolti in ambienti confinati o sospetti di inquinamento, quali sono i soggetti che rilasciano la certificazione dei contratti? | 11/06/2025 |
clicca per vedere la risposta RISPOSTA: Per la certificazione dei contratti atipici del personale, è possibile rivolgersi ai seguenti enti: Ispettorato del Lavoro, Province, Consigli Provinciali dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Enti Bilaterali Regionali o Provinciali, Università o Fondazioni Universitarie. | |
In ambito di lavori svolti in ambienti confinati o sospetti di inquinamento, quali sono i contratti che devono essere certificati? | 11/06/2025 |
clicca per vedere la risposta RISPOSTA: In ambito di lavori svolti in ambienti confinati o sospetti di inquinamento, quali sono i contratti che devono essere certificati? |