Il 27/02/2025 è entrata in vigore la norma UNI 11720:2025, dal titolo “Attività professionali non regolamentate - Figure professionali in ambito HSE (Health, Safety, Environment) - Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità”. Questa norma stabilisce i requisiti che deve possedere il Professionista HSE, cioè una figura professionale che supporta l’organizzazione nella gestione dei processi in materia di Salute, Sicurezza e Ambiente. La versione della norma 2025 sostituisce la precedente UNI 11720:2018.
Vediamo di seguito un approfondimento sui contenuti della norma UNI 11720, sui requisiti e sulla formazione che deve possedere la figura del Professionista HSE, sulla possibilità di certificare le competenze e su come questa figura interagisca o, meglio, si integri con il RSPP.
Approfondiamo di seguito i seguenti argomenti:
La norma UNI 11720 ha l’obiettivo di definire i requisiti relativi all’attività professionale del Professionista HSE, ossia di un professionista in possesso di conoscenze, abilità, autonomia e responsabilità che garantiscono la gestione complessiva ed integrata dei processi e sotto processi in ambito HSE (Health Safety Environment), ossia, nella lingua dei nostri padri, Salute, Sicurezza e Ambiente. A volte il Professionista HSE viene individuato con il termine di Professionista EHS (Environment Health Safety): nella sostanza non ci sono differenze, il tema dell'ambiente e quello della sicurezza sono le materie su cui questa figura deve garantire indistintamente la propria attività.
L’attuale impianto normativo è orientato a garantire che l’economia e i processi produttivi siano compatibili sia con la tutela ambientale che con la sicurezza e la salute dei lavoratori. In questo contesto, le aziende devono affrontare sfide sempre più complesse per assicurare la conformità ai requisiti legislativi in ambito HSE (Health, Safety & Environment) e, al tempo stesso, migliorare le proprie performance in termini di sostenibilità e prevenzione dei rischi.
L’inserimento nell’organico aziendale di figure professionali con competenze integrate e manageriali sui temi dell’ambiente e della sicurezza diventa quindi una necessità strategica per le organizzazioni, poiché consente di adottare un approccio sinergico nella gestione dei due ambiti, ottimizzando risorse e processi. Il Professionista HSE rappresenta questa figura chiave, in grado di presidiare sia gli aspetti ambientali che quelli di sicurezza, garantendo la conformità normativa, l’efficienza operativa e il continuo miglioramento delle prestazioni aziendali. Questa integrazione consente inoltre di ridurre i costi derivanti da sanzioni, incidenti e non conformità, promuovendo una cultura aziendale orientata alla responsabilità e alla sostenibilità.
La Norma UNI 11720 ha individuato i requisiti di conoscenza, formazione, abilità, autonomia e responsabilità del Professionista HSE, delineandone due profili:
Quindi, secondo la norma UNI 11720, il Professionista HSE può avere compiti di carattere manageriale o di natura tecnico-specialistica in ambito sicurezza e ambiente.
Tali figure possono essere sia interne che esterne all’organizzazione.
Più nello specifico:
lo Specialista HSE supporta l’organizzazione nella gestione operativa e nell’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi per i lavoratori, per l’ambiente e per il patrimonio aziendale, coerentemente con la legislazione vigente. Il Manager HSE Operativo gestisce in autonomia gli aspetti operativi, sulla base di linee strategiche definite ad un livello gerarchico superiore.
il Manager HSE supporta l’organizzazione nella definizione della strategia aziendale e imprenditoriale, analizzando anticipatamente i rischi per i lavoratori e per l’ambiente derivanti da scelte decisionali alternative. Il Manager HSE è una figura che si colloca nell’alta direzione.
Il Professionista HSE (sia nella figura del Manager HSE che dello Specialista HSE) deve possedere una conoscenza gestionale negli ambiti HSE riferita ad aspetti legali, normativi, tecnici, gestionali e relazionali, in particolare, per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, il Professionista HSE deve possedere caratteristiche psicoattitudinali riferite a leadership e managerialità.
Oggi, inoltre, un professionista nel ruolo di Professionista HSE ha l’importante ruolo di farsi promotore dei temi della Sostenibilità Ambientale sempre più attuali in un’ottica di innovazione dei processi industriali e dei modelli organizzativi.
La redazione di un bilancio di sostenibilità o la competenza nella gestione dei rifiuti, infatti, sono ormai alcune tra le skills che deve possedere un Professionista HSE.
Infine, dovrà essere in grado di promuovere la crescita professionale propria e dei suoi collaboratori.
La qualifica professionale di Manager HSE o di Specialista HSE si raggiunge con un percorso professionale e formativo differenziato, che la norma individua anche in funzione del titolo di studio posseduto.
La norma UNI 11720 prevede come titolo di studio minimo il diploma di scuola secondaria di primo grado (la cosiddetta “scuola media”). La stessa norma fa variare i requisiti richiesti in termini di “esperienza lavorativa” per qualificarsi come Manager HSE o Specialista HSE, rendendoli meno stringenti man mano che sale il titolo di studio posseduto.
Il Professionista HSE dovrà dimostrare di possedere una formazione con attestazione finale, organizzata ed erogata da enti di formazione specificatamente elencati nella stessa norma UNI 11720, per una durata che varia in base al profilo professionale che si vuole raggiungere, distribuite in quattro aree tematiche individuate nella norma stessa, come di seguito rappresentato:
AREE DI FORMAZIONE HSE | SPECIALISTA HSE | MANAGER HSE |
Area governance-gestionale | 8 | 40 |
Area compliance-amministrativa | 0 | 40 |
Area tecnica in materia di sicurezza sul lavoro e salute occupazionale | 16 | 20 |
Area ambiente | 16 | 20 |
TOTALE | 40 ore | 120 ore |
Il Professionista HSE deve mantenere nel tempo i livelli di conoscenza acquisiti, per mezzo di un aggiornamento continuo, in ambito sicurezza e ambiente. L’aggiornamento professionale del Professionista HSE, sia Specialista Hse che Manager HSE, non deve essere inferiore a 48 ore di formazione ogni triennio, in materie pertinenti al ruolo, compiti e competenze del proprio profilo. Almeno il 50% della formazione di aggiornamento svolta deve prevedere una verifica di apprendimento finale.
La norma UNI 11720 cita testualmente che i corsi di formazione (di base e di aggiornamento per Manager HSE) sono “organizzati da enti formatori riconosciuti ai sensi della legislazione vigente”, rinviando alla lista dei riferimenti legislativi presenti nella bibliografia della norma stessa.
La figura del Professionista HSE inevitabilmente riconduce a quella del RSPP. Al di là del caso particolare in cui i due ruoli siano assunti dal medesimo soggetto, è evidente che i compiti attribuiti dalla norma UNI 11720 al primo e quelli statuiti dal D. Lgs. 81/08 per il secondo, in parte si sovrappongono.
In tal senso, la lettura dei prospetti 1 e 2 della norma UNI 11720, nei quali sono riportati i compiti propri rispettivamente dello Specialista HSE e del Manager HSE, evidenzia chiaramente questa sovrapposizione di compiti.
Vi sono pertanto differenze nei ruoli: si pensi innanzitutto al tema ambientale, per il quale il Professionista HSE deve possedere competenze e conoscenze non previste, per contro, per il RSPP, ma per ragioni di economia ed efficienza organizzativa, la conclusione più naturale è l’assegnare al soggetto che riveste il ruolo di Professionista HSE anche la funzione di RSPP, senza però escludere, in realtà complesse e con ampia struttura, che il RSPP sia inserito nello staff del Professionista HSE.
La norma UNI 11720 si riferisce ad un’attività professionale non regolamentata, inserendosi così nel filone delle norme che delineano il profilo delle competenze, conoscenze ed abilità di cui devono essere in possesso le professioni prive di una chiara riconoscibilità definita nel contesto legislativo.
L’importanza di questa attività normativa è peraltro riconosciuta dal legislatore per mezzo della legge 04/2013 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”.
La certificazione delle competenze è un’attestazione di una terza parte, autorevole e imparziale, che riconosce e si pone a garanzia della professionalità del soggetto in possesso dei titoli e requisiti previsti dalla norma UNI 11720 per la figura del Professionista HSE.
Il Professionista HSE che intende certificare le proprie competenze dovrà rivolgersi ad un Organismo di Certificazione (OdC) accreditato secondo il Regolamento Europeo 765/2008, richiedendo di essere ammesso all’esame di certificazione. La verifica di completezza e di adeguatezza delle informazioni e della documentazione presentata dal candidato viene svolta considerando i seguenti pre-requisiti:
Formazione ed esperienza lavorativa: a partire dall’analisi del CV e di altra documentazione integrata comprovanti le attività formative e professionali svolte, l’ente di certificazione verifica che il richiedente abbia svolto:
A seguito della valutazione positiva delle evidenze inviate, il candidato è ammesso alla fase successiva di esame.
La sessione d’esame comprende prove scritte e orali. In particolare, l’esame per la qualifica della competenza di Professionista HSE prevede:
Il mantenimento della certificazione delle competenze richiederà di assicurare l’aggiornamento professionale continuo (long life learning) delle proprie conoscenze, da documentare con minimo 48 ore ogni 3 anni. È consigliato distribuire le ore in modo omogeneo nei 3 anni, mediante partecipazione a attività di formazione, addestramento, seminari e workshop in materie pertinenti al proprio profilo.
Per il rinnovo triennale viene verificata la corretta gestione di eventuali reclami, il completamento del monte ore minimo (pari a 48 ore) di formazione di aggiornamento previsto dalla norma UNI 11720 per il triennio e il continuo esercizio della professione o l’incremento di crediti formativi nel caso di perdita di lavoro.
PER APPROFONDIRE
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