Il NIST Cybersecurity Framework (CSF) 2.0, pubblicato nel febbraio 2024, è una guida volontaria sviluppata dal National Institute of Standards and Technology (NIST) per aiutare le organizzazioni a gestire e ridurre i rischi legati alla cybersecurity.
Sebbene originariamente concepito per il contesto statunitense, il CSF è ampiamente riconosciuto a livello internazionale e può essere adottato anche da organizzazioni europee per migliorare la propria postura di sicurezza informatica e per allinearsi a normative come la Direttiva NIS2.
Andiamo ad approfondire alcuni aspetti di questa guida per comprendere meglio cos'è il Framework nazionale per la cybersecurity:
Il NIST Cybersecurity Framework 2.0 è composto da tre elementi principali:
Core: descrive un insieme di risultati desiderati in materia di cybersecurity, organizzati in Funzioni, Categorie e Sottocategorie.
Implementation Tiers: forniscono un contesto su come un’organizzazione gestisce il rischio di cybersecurity e i processi in atto per affrontarlo.
Profiles: rappresentano l’allineamento tra gli obiettivi di business e i requisiti di cybersecurity, consentendo di identificare le lacune e pianificare miglioramenti.
La prima componente, il Core, è suddivisa in sei Funzioni:
Govern: stabilisce e mantiene una strategia di governance della cybersecurity.
Identify: comprende la gestione degli asset, la valutazione del rischio e la gestione delle vulnerabilità.
Protect: include il controllo degli accessi, la consapevolezza e la formazione, la protezione dei dati e la resilienza dell’infrastruttura tecnologica.
Detect: riguarda il monitoraggio continuo e l’analisi degli eventi avversi.
Respond: copre la gestione degli incidenti, l’analisi e la comunicazione.
Recover: si concentra sulla pianificazione e l’esecuzione del recupero post-incidente.
Gli Implementation Tiers sono la seconda componente e descrivono il grado in cui le pratiche di cybersecurity di un’organizzazione mostrano le caratteristiche del CSF. I quattro Tiers sono:
Tier 1 – Partial: processi ad hoc e reattivi.
Tier 2 – Risk-Informed: processi gestiti ma non standardizzati.
Tier 3 – Repeatable: processi documentati e ripetibili.
Tier 4 – Adaptive: processi adattivi e in continua evoluzione.
La terza componente NIST sono i Profiles che consentono alle organizzazioni di stabilire un profilo “attuale” e uno “target”, identificando le lacune tra i due e pianificando le attività necessarie per colmarle. Questo approccio facilita l’allineamento tra gli obiettivi di business e le priorità di cybersecurity.
Sebbene il NIST CSF sia stato sviluppato negli Stati Uniti, la sua struttura flessibile e basata su risultati rende applicabile il framework sicurezza informatica anche nel contesto europeo. In particolare, le organizzazioni che devono conformarsi alla Direttiva NIS2 possono utilizzare il NIST CSF per:
Identificare e gestire i rischi legati alla cybersecurity.
Implementare controlli di sicurezza adeguati.
Monitorare e rispondere efficacemente agli incidenti di sicurezza.
Pianificare e attuare strategie di recupero post-incidente.
L’adozione del NIST CSF può quindi supportare le organizzazioni europee nel soddisfare i requisiti della NIS2 in modo strutturato e coerente.
Il NIST fornisce una serie di risorse per facilitare l’implementazione del CSF 2.0, tra cui:
Quick Start Guides: guide rapide per iniziare l’adozione del framework.
Informative References: collegamenti a standard, linee guida e pratiche che possono aiutare a raggiungere gli esiti del Core.
Implementation Examples: esempi pratici di come implementare le Sottocategorie del Core.
Queste risorse sono disponibili sul sito ufficiale del NIST e possono essere adattate alle esigenze specifiche delle organizzazioni.
Il NIST Cybersecurity Framework è progettato per essere compatibile e complementare agli standard di sicurezza informatica internazionali, in particolare alla serie ISO/IEC 27000, che include la norma ISO/IEC 27001 per i Sistemi di Gestione della Sicurezza delle Informazioni (SGSI).
La struttura a funzioni, categorie e sottocategorie del CSF può essere direttamente mappata con i controlli e gli obiettivi di controllo dell’Annex A della ISO/IEC 27001:2022, così come con le linee guida operative della ISO/IEC 27002. In particolare, il Framework Core del NIST fornisce un linguaggio operativo che può essere utilizzato per attuare e dimostrare il rispetto dei requisiti ISO in termini di misure tecniche e organizzative.
Secondo il NIST stesso, la combinazione tra CSF e ISO/IEC 27001 permette alle organizzazioni di “tradurre” obiettivi di alto livello in azioni operative misurabili, migliorando la capacità di monitorare e migliorare continuamente il sistema di gestione. Inoltre, il NIST pubblica Informative References, ovvero tabelle di corrispondenza ufficiali, che aiutano a identificare le relazioni tra i controlli del CSF e quelli di altri standard, inclusa la serie ISO/IEC 27000. Questo approccio integrato consente di ottimizzare la compliance normativa e migliorare la governance della sicurezza informatica, rendendo più agevole anche il percorso verso la certificazione ISO.
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