Con il termine Movimentazione Manuale dei Carichi, spesso abbreviato dall’acronimo MMC, si intendono tutte le attività che comportano:
un “carico”, cioè un peso. In effetti il rischio per la salute connesso con attività di movimentazione manuale dei carichi deve essere valutato considerando:
Vediamo di seguito un approfondimento sul tema affrontando i seguenti argomenti:
Il riferimento legislativo per la valutazione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi (MMC) è costituito dal Titolo VI e dall’allegato XXXIII del D.Lgs. 81/08.
In particolare, l’art. 168 stabilisce che il Datore di Lavoro, tenendo conto dell’Allegato XXXIII, deve valutare, se possibile anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute connesse alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi (MMC). Per effettuare la valutazione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi (MMC) il Datore di Lavoro deve utilizzare, ove applicabili:
Tra i principali metodi di valutazione del rischio da MMC ricordiamo il NIOSH, OCRA e Snook Ciriello.
Tali metodi sono di fatto stati recepiti in alcune norme tecniche, richiamate dallo stesso D. Lgs. 81/08, in particolare le norme:
A completamento di queste norme si aggiunge il Technical Report ISO TR 12295.
Per visionare le numerose linee guida pubblicate sulla valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi (MMC), consulta la banca dati Linee Guida Salute e Sicurezza sul Lavoro.
La movimentazione manuale di carichi (MMC) può essere la causa dello sviluppo di patologie dovute alla graduale usura cumulativa dell’apparato muscolo scheletrico, in particolare del rachide lombare, riconducibile a operazioni continue di sollevamento o movimentazione.
Si affianca, inoltre, il rischio legato al carico stesso che può cadere provocando fratture o contusioni, può essere caldo o tagliente e provocare quindi ustioni o ferite, può essere ingombrante o instabile e impedire la vista di scalini o oggetti che si trovano a terra facendo inciampare chi lo trasporta.
Per quanto concerne la valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi (MMC) per attività di sollevamento e trasporto, la norma UNI ISO 11228-1 suggerisce un approccio simile al noto metodo NIOSH (1993), confrontando, per ogni compito di sollevamento, il peso effettivamente sollevato con il cosiddetto Peso Limite Raccomandato.
In estrema sintesi, il procedimento metodologico previsto dalla norma consiste nel calcolare il peso sollevabile in condizioni di sicurezza, a partire da un peso massimo sollevabile in condizioni ergonomiche ideali, ridotto introducendo dei fattori che sfavoriscono la movimentazione manuale dei carichi (MMC).
I fattori di rischio durante la MMC considerati nella norma UNI ISO 11228-1 e nel metodo NIOSH corrispondono ai principali elementi di rischio lavorativo citati nell’Allegato XXXIII del D.Lgs. 81/08.
I fattori di rischio che contribuiscono all’aumento del rischio nelle operazioni di movimentazione dei carichi (MMC) per sollevamento e trasporto possono essere di seguito elencate:
A questi fattori rilevanti per il rischio da movimentazione manuale dei carichi (MMC) si sommano poi ulteriori fattori che possono aggravare la situazione quali:
Le attività di sollevamento di un carico sono ovviamente delicate e qualsiasi valutazione del rischio da MMC che si possa fare non ha valore se poi il carico non viene sollevato correttamente da parte dell’operatore.
È fondamentale ricordare che per la normativa vigente non risulta importante solo eseguire specifica attività di formazione nei confronti degli operatori che sono destinati a sollevare carichi, ma risulta di fondamentale importanza anche l’attività di addestramento sulle corrette modalità da seguire.
Le azioni da seguire durante le attività di movimentazione manuale dei carichi per sollevare correttamente un peso possono essere così riassunte:
Anche quando si depone il carico la regola principale è flettere le gambe e tenere la schiena ben diritta.
La Tabella C.1 della norma UNI ISO 11228-1 presenta le “Masse di Riferimento” con percentuali stimate di persone che risultano protette dal rischio quando il peso movimentato risulta pari a quello di riferimento in un dato metodo di valutazione di un compito di sollevamento.
Considerando il contenuto della Tabella C.1 (e di altre tabelle simili in relative norme corrispondenti, si veda ad esempio la norma EN 1005-2), possono stimarsi le seguenti Masse di Riferimento che indicano i limiti di peso sollevabili con attività di movimentazione manuale dei carichi (MMC) in relazione a età e sesso della popolazione lavorativa.
Lavoratori distinti per sesso ed età | Massa di riferimento |
Uomini (18-45 anni) | 25 kg |
Donne (18-45 anni) | 20 kg |
Uomini (<18 o > 45 anni) | 20 kg |
Donne (<18 o > 45 anni) | 15 kg |
Qualora le masse sollevate da un lavoratore risultino superiori a quelle di riferimento riportate nella tabella precedente la condizione è da considerarsi critica e quindi occorre identificare un'urgente azione correttiva.
Il rischio di movimentazione dei pazienti ospedalizzati non può essere valutato con le norme indicate precedentemente.
Il metodo che viene utilizzato per tali attività è il MAPO (Movimentazione e Assistenza dei Pazienti Ospedalizzati) che permette di valutare il livello di rischio degli operatori che movimentano pazienti ospedalizzati non collaboranti o parzialmente collaboranti.
Il metodo prevede il calcolo di un indice, l'indice MAPO appunto, che rappresenta un indice sintetico per la valutazione del rischio nella Movimentazione Manuale dei Pazienti (MMP). Il Metodo MAPO è stato messo a punto dal gruppo di ricerca EPM (Ergonomia della Postura e del Movimento). La metodologia su cui si basa la costruzione dell’indice sintetico di esposizione MAPO considera due aspetti fondamentali:
A) Riconoscimento dei principali elementi che possono determinare l’entità dell'esposizione:
B) Individuazione di:
Anche le attività lavorative che comportano movimenti ripetuti degli arti superiori possono essere responsabili di molte patologie a carico dell’operatore. Anch’esse rientrano nella definizione di movimentazione manuale dei carichi, ma presentano caratteristiche diversa rispetto alle attività di sollevamento e trasporto e, quindi, anche metodologie di valutazione del rischio specifiche.
Svolgere compiti ripetitivi può comportare una riduzione della produttività e affaticamento: per questo risulta fondamentale una corretta VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTI RIPETITIVI.
Le norme UNI ISO 11228-3 e il Technical Report ISO TR 12295 trattano, appunto, la valutazione del rischio di movimenti ripetuti. La metodologia normalmente si compone di due fasi:
Sempre nell’ambito della movimentazione manuale dei carichi (MMC), anche le azioni di traino spinta determinano potenziali rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori.
La valutazione del rischio da MMC dovuto alle azioni di traino-spinta viene svolta applicando la norma UNI ISO 11228-2, che in estrema sintesi prevede due metodi di valutazione:
L’approccio cosiddetto "generale" è riconducibile in sostanza al metodo “Snook Ciriello” e si basa sull'utilizzo di tavole-tabelle sperimentali da cui ricavare i valori limite raccomandati da confrontare con i valori misurati delle azioni di traino e/o spinta. Tale metodo per la valutazione del rischio connesso con le azioni di traino spinta richiede di poter misurare la forza richiesta per effettuare tali attività.
Il Metodo "specialistico" è un metodo complesso che consente di effettuare la valutazione sulla base dei dati demografici ed antropometrici della popolazione in esame. A causa della sua complessità, di fatto risulta un metodo di scarsa utilità pratica.
Per valutare il rischio nelle attività di traino spinta è necessario verificare la forza richiesta per mezzo di specifiche misurazioni, normalmente svolte con un dinamometro.
Come supporto per lo svolgimento della valutazione preliminare del rischio da movimentazione manuale dei carichi, consulta le specifiche check list basate sul Technical Report ISO TR 12295:
Trova la risposta nel nostro Glossario, la prima raccolta di tutti gli acronimi e termini tecnici utilizzati in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro.
12 buoni motivi per scegliere i Corsi in aula di Vega Formazione
10 buoni motivi per iscriversi ai Corsi online in elearning di Vega Formazione
Il percorso formativo di Vega Formazione non finisce in aula!
Per tutti i nostri corsisti è disponibile un servizio di consulenza online gratuito!
I nostri docenti ti aspettano per rispondere alle tue domande!
Confuso dalla terminologia tecnica?
Ci pensiamo noi!
Scopri il significato di tutti gli acronimi e i suoi termini tecnici utilizzati in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro.
Il principale riferimento legislativo in Italia
Scarica il documento, scopri la banca dati dedicata e guarda le ultime news sempre aggiornate.