L’Agenda 2030 ONU per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione che mira alla tutela del pianeta, delle persone e quindi della prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. È costituito da 17 obiettivi (goals) orientati allo sviluppo sostenibile e alla sostenibilità ambientale inquadrati all’interno di un programma d’azione più vasto costituito da 169 target o traguardi, ad essi associati, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030.
Vediamo di seguito un approfondimento sul tema affrontando i seguenti argomenti:
Vediamo di seguito quali sono i 17 obiettivi (goals) previsti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals (SDGs) – da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale ed istituzionale entro il 2030:
Con l’Agenda 2030 ONU è richiesto a tutti i Paesi di apportare il proprio contributo affinchè il mondo proceda verso una maggiore sostenibilità, senza più distinzione tra Paesi sviluppati, emergenti e in via di sviluppo.
Ciascun Paese può decidere come incorporare questi obiettivi nelle politiche e nei processi decisionali, definendo a tal fine una propria strategia nazionale di sviluppo sostenibile.
Il processo di attuazione dell’Agenda 2030 in Italia si svolge in primo luogo a livello governativo, sia nella fase di programmazione strategica, sia in quella del monitoraggio e della verifica dei risultati.
L’azione del Parlamento e del Governo italiano mira a perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile delineati nell'Agenda 2030, dando così seguito agli impegni internazionali sottoscritti.
La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS) 2017-2030, approvata dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE- ora CIPESS) il 22 dicembre 2017, è il principale strumento di programmazione strategica e definisce le linee direttrici delle politiche economiche, sociali e ambientali finalizzate a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030. La SNSvS è aggiornata con cadenza almeno triennale e rappresenta il quadro di riferimento nazionale per i processi di pianificazione, programmazione e valutazione di tipo ambientale e territoriale.
La SNSvS 2017-2030 è strutturata in cinque aree di intervento che corrispondono alle “5P” dello sviluppo sostenibile proposte dall’Agenda 2030 ONU:
Ogni area contiene scelte e obiettivi strategici per l’Italia, correlati agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, e vanno intesi come obiettivi (goals) da raggiungere in ambito sociale, economico e ambientale.
L’ISTAT, in Italia, è l’ente che svolge un ruolo attivo di coordinamento nella produzione degli indicatori per la misurazione dello sviluppo sostenibile a livello nazionale e il monitoraggio dei suoi obiettivi. Con cadenza annuale lo stesso istituto pubblica il rapporto sullo stato di raggiungimento degli SDGs, che da diversi anni valuta l’andamento dei target nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile in Italia.
Per leggere i principali dati della quinta edizione del Rapporto presentato dall’ISTAT nel 2022, puoi leggere la news di Vega Engineering: clicca qui.
Anche l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), nata nel 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, pubblica con cadenza annuale un rapporto per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile in Italia che si articola su due valutazioni:
Dal Rapporto ASviS 2022 si evidenzia che, tra il 2010 e il 2021, in Italia ci sono stati dei miglioramenti in 8 dei 17 SDGs (fame, salute, istruzione, parità di genere, energia, innovazione e infrastrutture, consumo e produzione responsabili, clima) ma anche dei peggioramenti in 5 SDGs (povertà, risorse idriche, ecosistema terrestre, pace e istituzioni solide, partnership) mentre rimane invariata la situazione dei restanti 4 obiettivi (lavoro, disuguaglianze, città, ecosistemi marini).
Un dato interessante è il confronto dello stato di avanzamento degli obiettivi rispetto alla condizione pre-pandemica: i miglioramenti si sono visti solo per due obiettivi (energia e lavoro) mentre tutti gli altri obiettivi hanno evidenziato un situazione stazionaria se non peggiorativa rispetto al 2019, a conferma che il Paese non ha ancora superato gli effetti negativi causati dalla crisi pandemica.
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