Il rischio da arco elettrico rientra tra quelli che il datore di lavoro deve valutare obbligatoriamente ai sensi dell’art. 80 del D.Lgs. 81/08, nell’ambito della valutazione dei rischi di natura elettrica.
L’arco elettrico è uno dei fenomeni più distruttivi che possono verificarsi in un impianto elettrico: può raggiungere temperature superiori ai 20.000 °C, generare onde d’urto, radiazioni UV e IR, rumore oltre 160 dBA e proiezione di metalli fusi.
Dal 1° settembre 2025 è in vigore il Rapporto Tecnico CEI 78-25:2025 “Valutazione del rischio da arco elettrico (Arc Flash): metodo di calcolo dell’energia dell’arco, dell’energia incidente, delle distanze di sicurezza e scelta della classe dei dispositivi di protezione individuale (DPI)”. Tale norma rappresenta oggi lo strumento tecnico di riferimento per adempiere all’obbligo di valutazione del rischio da arco elettrico (Arc Flash), fornendo criteri di calcolo, modelli di mitigazione e indicazioni per la scelta dei DPI, anche nei contesti più recenti come l’e-mobility, la trazione elettrica e gli impianti fotovoltaici.
La CEI 78-25 “Valutazione del rischio da arco elettrico (Arc Flash): metodo di calcolo dell’energia dell’arco, dell’energia incidente, delle distanze di sicurezza e scelta della classe dei dispositivi di protezione individuale (DPI)” si applica in tutte le attività su impianti elettrici fino a 72 kV in corrente alternata e 1.500 V in corrente continua, in cui i lavoratori PAV, PES o PEI possono essere esposti a parti attive sotto tensione o in prossimità di esse.
Rientrano nel campo di applicazione: quadri elettrici di potenza, PCC e MCC, batterie per UPS, impianti fotovoltaici, veicoli elettrici, impianti di trazione, trasformatori e motori.
La norma integra le disposizioni della CEI 11-27 (lavori elettrici) e si differenzia dalla CEI 78-17, che disciplina le attività di manutenzione delle cabine elettriche MT/BT, completando così il quadro normativo di riferimento per la sicurezza nei lavori elettrici.
La valutazione del rischio da arco elettrico è un obbligo previsto dall’art. 80 del D.Lgs. 81/08, che impone al datore di lavoro di analizzare tutti i rischi derivanti dall’energia elettrica, inclusi quelli legati a fenomeni di Arc Flash.
La norma CEI 78-25:2025 fornisce un metodo completo per la valutazione del rischio da arco elettrico articolato in quattro fasi operative:
Il Rapporto Tecnico CEI 78-25:2025 è articolato in 14 capitoli e 4 appendici che guidano il lettore dalla teoria alla pratica. Ecco i contenuti principali:

Appendici:
L’analisi per procedere alla valutazione del rischio arco elettrico secondo il Rapporto Tecnico CEI 78-25 prevede innanzitutto la raccolta dei dati tecnici dell’impianto, tra cui:
Sulla base di tali parametri, si procede al calcolo dell’energia incidente e alla determinazione della distanza limite d’arco (Arc Flash Boundary), oltre la quale il rischio è considerato trascurabile.
Quando non è possibile eliminare il rischio elettrico mediante la messa in sicurezza dell’impianto (sezionamento, messa a terra, segregazione delle parti attive), è necessario adottare misure di mitigazione, come ad esempio:
L’obiettivo finale della valutazione è garantire che l’energia incidente calcolata risulti inferiore alla capacità di protezione dei DPI (valori ELIM, ATPV o EBT), assicurando così la tutela dell’operatore in caso di evento di arco elettrico.
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