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Il Glossario di Vega: terminologia tecnica a portata di mano

Lavoro in solitario

Lavoro in solitario: il lavoro in solitario, o lavoro in solitudine, si riferisce a qualsiasi attività lavorativa svolta da un soggetto da solo in assenza di altri lavoratori o senza supervisione diretta, senza un contatto visivo o vocale diretto, alla quale non si può prestare immediatamente aiuto in caso di infortunio o a fronte di una situazione di emergenza.

Il lavoro in solitudine non si limita a specifiche professioni ma può essere riscontrato in vari settori, esistono però categorie nelle quali è più frequente che il lavoro venga svolto in solitaria, come:

  • agricoltura
  • autotrasporti
  • facility management
  • attività con presenza di celle frigo
  • servizi di vigilanza

Le attività possono includere sia lavori in aree isolate, sia in orari non standard (notturni, straordinari, fine settimana, festivi, ecc), aumentando i rischi legati alla sicurezza sul lavoro.

La figura del lavoratore isolato non è definita dalla legislazione vigente e non si trovano obblighi particolari per questa tipologia di attività. Resta però l’obbligo non delegabile in capo al datore di lavoro previsto dal D.Lgs. 81/08  di valutare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari e quindi anche quelli associati al lavoro in solitario, considerando la possibilità di infortuni, malori o emergenze che potrebbero non essere prontamente gestiti a causa dell'isolamento del lavoratore.

Per garantire la sicurezza durante il lavoro in solitudine, è essenziale che il datore di lavoro sviluppi una procedura operativa per il lavoro in solitario che includa dispositivi di allarme personale, monitoraggio periodico e protocolli di emergenza chiari. Questi strumenti devono essere facilmente accessibili al lavoratore e devono garantire una risposta tempestiva in caso di incidenti.

Tra le soluzioni tecniche a disposizione per ridurre al minimo i rischi derivanti dal lavoro solitario si trovano i dispositivi “uomo a terra”: si tratta di dispositivi dotati di sensori che rilevano variazioni anomale nei movimenti del portatore, come un'improvvisa assenza di movimento o un angolo di inclinazione insolito che potrebbe indicare una caduta. In caso di rilevamento di un'anomalia, emettono un segnale acustico e/o visivo o inviano in automatico una segnalazione di emergenza a un centro di controllo o direttamente ai servizi di soccorso. Negli ultimi anni, l'adozione di dispositivi “uomo a terra” per i lavoratori le cui mansioni comportano lavoro in solitario consente alle aziende di accedere alla riduzione della tariffa INAIL attraverso il modello OT23 dimostrando miglioramenti in termini di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali nei luoghi di lavoro.

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