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IL BLOG DI VEGA: GUIDA SU AMBIENTE E SICUREZZA

Formazione addetti spazi confinati o con sospetto inquinamento: cosa prevede l'Accordo del 2025?

La formazione degli addetti agli spazi confinati o in ambienti con sospetto inquinamento entra finalmente in una nuova fase normativa che ne definisce i criteri per la formazione, che impatta direttamente su imprese, enti formativi e operatori sul campo.
Il nuovo Accordo Stato Regioni 2025 definisce per la prima volta la durata minima, i contenuti e le modalità di erogazione dei corsi per addetti agli spazi confinati nonché i requisiti dei docenti, elementi previsti dal DPR 177/2011 ma definiti solo con il nuovo Accordo 2025.
Gli spazi confinati o ambienti sospetti di inquinamento presentano caratteristiche di rischio particolarmente elevate: atmosfera pericolosa, difficoltà di accesso e uscita, rischio di infortuni gravi o mortali; in questo contesto, è fondamentale comprendere cosa prevede il quadro normativo e quali siano gli obblighi specifici per i datori di lavoro e i lavoratori, vediamo quindi cosa ha previsto il legislatore per il percorso formativo dedicato ai soggetti che svolgo attività in questo specifico contesto.

CHI SONO GLI ADDETTI AGLI SPAZI CONFINATI?

Gli addetti agli spazi confinati sono lavoratori che, a vario titolo, accedono in ambienti chiusi, non progettati per la presenza continuativa di persone e in cui possono essere presenti rischi significativi per la salute e la sicurezza, come la carenza di ossigeno, la presenza di gas tossici o infiammabili, o pericoli di natura fisica.
Si tratta spesso di operatori del settore edile, impiantistico, fognario, chimico o alimentare e la formazione per gli addetti agli spazi confinati è obbligatoria per tutti i lavoratori, dipendenti o autonomi e i datori di lavoro che, anche occasionalmente, svolgono mansioni in ambienti confinati o sospetti di inquinamento, come:

  • Cisterne interrate o seminterrate, silos, serbatoi e vasche interrate o meno
  • Reti fognarie, pozzi o tubazioni
  • Ambienti chiusi con possibile presenza di gas, vapori, atmosfere esplosive o con carenza di ossigeno
  • Stive di imbarcazioni, gallerie, cavità, fosse e trincee

FORMAZIONE OBBLIGATORIA: DURATA, CONTENUTI E MODALITÀ DI EROGAZIONE DEL CORSO 

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Gli addetti alle attività in ambienti confinati o sospetti di inquinamento devono possedere una formazione specifica, conforme a quanto stabilito dal D.P.R. 177/2011 e dettagliata nel paragrafo 7 della Parte II dell’Accordo Stato Regioni del 2025, che per la prima volta definisce con chiarezza durata, articolazione e requisiti dei corsi.

Per poter operare in sicurezza, i futuri addetti spazi confinati devono frequentare un corso di formazione della durata minima di 12 ore suddiviso in:

  • Un primo Modulo Giuridico-Tecnico, di carattere teorico, da 4 ore nel quale si apprendono i concetti di pericolo, danno e prevenzione riscontrabili nell’attività lavorativa in spazi confinati e vengono presentate le misure di prevenzione e protezione
  • Un secondo Modulo Pratico da 8 ore orientato nell’apprendimento di:
    • misure di prevenzione degli infortuni
    • competenze necessarie all’uso delle strumentazioni utili nell’affrontare i rischi e dei dispositivi di protezione individuale (DPI) con particolare riferimento a quelli di terza categoria, gli autorespiratori, le imbracature di sicurezza, ecc;
    • procedure di gestione emergenze, tra cui: incendio/esplosione, anossia, presenza di gas tossici, recupero infortunato

La formazione per gli spazi confinati non può essere svolta né in modalità e-learning né in videoconferenza sincrona.
L'Accordo 2025, infatti, vieta espressamente l’uso della formazione a distanza in questo caso, trattandosi di un ambito ad alto rischio e con esercitazioni pratiche, la formazione deve essere necessariamente svolta in presenza con l’obiettivo di garantire la piena consapevolezza dei rischi e l’addestramento all’uso corretto dei dispositivi di protezione e soccorso.

CONTENUTI DEI CORSI DI FORMAZIONE ADDETTI AMBIENTI CONFINATI

Il Modulo Giuridico-Tecnico da 4 ore affronta la normativa di riferimento e gli infortuni riconducibili ai diversi fattori di rischio nel contesto degli spazi confinati o con sospetto inquinamento. È necessario per gli addetti agli spazi confinati conoscere a pieno i rischi specifici come l’aria respirabile satura o meno di ossigeno, atmosfera con presenza di agenti chimicamente o biologicamente dannosi, pericoli di esplosione, seppellimenti, cadute dall’alto o carenza di comunicazione con i colleghi.  Strettamente correlato ai rischi specifici, la formazione verte sulle misure e procedure di prevenzione e protezione per padroneggiare al meglio le fasi di lavoro in spazi confinati o con sospetto inquinamento come:

  • Procedure di ingresso e uscita
  • Caratteristiche di accessi, passi d’uomo e numero di lavoratori presenti
  • Macchine e attrezzature di lavoro
  • Monitoraggio dell’atmosfera
  • Sistemi di illuminazione e di ventilazione
  • Sorveglianza sanitaria

La parte pratica da 8 ore, è dedicata allo svolgimento di prove operative e all’applicazione delle procedure da adottare in situazioni di emergenza, quali incendi, esplosioni, anossia, presenza di gas tossici o recupero di un lavoratore infortunato.

Al termine del corso di formazione viene svolta la verifica finale mediante test e prova pratica.

AGGIORNAMENTO PERIODICO DELLA FORMAZIONE PER GLI ADDETTI AGLI SPAZI CONFINATI

La Parte III dell’Accordo Stato Regioni del 17 aprile 2025 stabilisce che la formazione per gli addetti alle attività in spazi confinati debba essere oggetto di aggiornamento ogni cinque anni, con una durata minima di 4 ore focalizzate sulla parte pratica e sugli eventuali aggiornamenti normativi o evoluzioni tecniche, di conseguenza il corso di aggiornamento si svolge solo e sempre in presenza in aula.

Al termine del corso di aggiornamento viene svolta la verifica finale che consiste in un colloquio e una prova pratica.

RICONOSCIMENTO DELLA FORMAZIONE PREGRESSA

Nel nuovo Accordo 2025 viene previsto il riconoscimento della formazione pregressa, a condizione che i contenuti dei corsi già effettuati prima dell’entrata in vigore dell’Accordo 2025 siano coerenti con quanto stabilito dallo stesso Accordo. Qualora non sia possibile dimostrare tale conformità, il lavoratore dovrà partecipare nuovamente al corso completo, entro un termine massimo di 12 mesi dall’entrata in vigore dell’Accordo.

DOCENTI DEI CORSI SPAZI CONFINATI: QUALI REQUISITI DEVONO POSSEDERE?

I docenti dei corsi di formazione per lavoratori, datori di lavoro e lavoratori autonomi che operano in ambienti sospetti di inquinamento devono possedere i requisiti di cui al D.I. 6/3/13.

Inoltre, per le docenze con riferimento al modulo giuridico-tecnico, i docenti devono dimostrare anche documentata esperienza professionale, almeno triennale, nel settore dei lavori in ambiente confinato o sospetto di inquinamento.

Inoltre, le docenze con riferimento al modulo pratico, sono effettuate da docenti in possesso di documentata esperienza professionale pratica, almeno triennale, nel settore dei lavori in ambiente confinato o sospetto di inquinamento.

Il nuovo Accordo 2025 rafforza il principio della qualificazione del formatore, introducendo criteri stringenti basati sul profilo professionale, sul percorso formativo e sull’esperienza documentata.

PER APPROFONDIRE

Vega Formazione propone corsi teorico-pratici in presenza, con istruttori esperti, esercitazioni in ambienti reali e rilascio di attestato conforme alla normativa vigente. Per vedere le prossime edizioni disponibili, clicca sul seguente link: SPAZI CONFINATI, AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO, LAVORI IN QUOTA E USO DEL TRABATTELLO: I CORSI PER LAVORARE IN SICUREZZA

La prova pratica del corso organizzato da Vega Formazione sulle attività in spazi confinati viene svolta presso il proprio Centro di Addestramento "Safety Training Center", appositamente allestito. Durante l’esercitazione vengono simulate situazioni realistiche di emergenza, come il recupero di un lavoratore infortunato, e sono previste attività pratiche sull’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie (APVR), imbracatura di sicurezza, tripode, misuratori di esplosività nonché operazioni di rilevazione degli inquinanti mediante apposita strumentazione per la misurazione dei gas. Particolare attenzione è inoltre dedicata ai sistemi di segnalazione e comunicazione da impiegare nelle diverse fasi operative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati.

Approfondisci il tema della formazione per le aziende interessate da attività in spazi confinati seguendo i nostri seminari gratuiti. Partecipa al prossimo evento, clicca i seguenti link: SEMINARIO "RAPPRESENTANTE DATORE DI LAVORO SPAZI CONFINATI: QUALE FORMAZIONE ALLA LUCE DEL NUOVO ACCORDO 2025?"

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